Critica

Camminare sull’orlo di un precipizio nella convinzione che l’uomo possa fare la scelta giusta. Questo è solo uno degli aspetti di un’arte contemporanea mai vista prima, complessa, drammatica e pacificatrice. Un’arte che disegna il percorso dell’uomo rivelando solo ciò che lo spirito può fare. Niente di già visto. Niente di confrontabile con i temi di altri artisti. Niente di già indagato dalla storia dell’arte. Dal disegno al colore, tutto è scoperta, tutto è stupore, tutto è la ricerca di nuovi standard nell’informale. Ed ecco che le opere presentano un baricentro diverso, una via di espressione della luce inedita, un racconto del genere umano mai visto prima. Giuseppe Menozzi, fin da bambino, riceve il dono e la missione artistica di rivelare all’uomo il suo reale percorso, le sue scelte. Un vero e proprio dono riconosciuto in lui da Federico Zeri e da altri illustri colleghi di anni d’oro per la ricerca pittorica. Subito le istituzioni chiedono sue mostre, in Italia e all’estero. Negli anni dove occorreva andare oltre la realtà per scoprirla veramente nei suoi tormenti e nelle sue gioie, Menozzi si trova in prima linea. Il cammino dello spirito, fatto unico con il destino dell’uomo, assume il valore di ricerca della verità, della scelta e della necessaria conseguenza. Un primo ciclo senza compromessi: “I cavalieri dell’Apocalisse”. Un secondo drammatico e violento: “L’Evento”. Due momenti di storia dell’arte vera, lontano dalle mode, lontano dalla facile pittura che caratterizza il periodo di fine secolo. Giuseppe Menozzi continua il suo lavoro con coerenza esemplare e il dramma narrativo del precedente ciclo sfocia nella pace del “Ciclo della Luce” detto anche “Ciclo del Tau”. E’ la pittura che racconta la vita, i colori che dall’emozione diventano stati d’animo, un informale che rilegge l’esistenza degli uomini, un informale per cambiare. Un informale che profuma tanto di figurativo. In questo caso la pittura davvero perde i confini con la realtà, davvero diventa lettura dell’esistenza. Un percorso difficile e complicato, altrettanto amato e riconosciuto dalla gente, per un’arte che non descrive ma cambia la realtà. In questo periodo storico la cultura ha il dovere etico e strategico di far riflettere, e l’arte la funzione di aiutare l’uomo a vivere in profondità atteggiamenti, comportamenti, decisioni. In un mondo dove la paura sembra diventata una regola, la ricerca della spiritualità diventa la struttura necessaria, laica e religiosa, per riscoprire quella Verità che è, un giorno dopo l’altro, solidarietà e reciproca attenzione. Il baricentro torna nelle mani dell’uomo e la decisione fra il fuoco e la luce non permette indecisioni e dubbi. (Giammarco Puntelli)

Alcune Opere e Vita


Vibrazione
1999-Tecnica mista su tavola Ondulina (123cm x 76 cm)

Sospiro e Verità
2007-Tecnica mista su tavola
(60cm x 60 cm)

Eternità
2016-Tecnica mista su tela
(90cm x 70 cm)

Il Vento
2004-Tecnica mista su tavola
(100cm x 70 cm)

Giuseppe Menozzi


Giuseppe Menozzi


Giuseppe Menozzi